
Fascia di ingombro di un veicolo: tutto quello da sapere (anche sullo sterzo!)
Quando si parla di fascia di ingombro di un veicolo, molti si trovano spaesati. Sembra un termine tecnico, ma in realtà è qualcosa di molto più semplice di quanto sembri. Immagina di dover parcheggiare un’auto o di affrontare una curva stretta: sapere dove passa esattamente il veicolo è fondamentale. Qui entra in gioco la famosa fascia di ingombro.
Cos’è la fascia di ingombro?
La fascia di ingombro è lo spazio che un veicolo occupa o percorre quando si muove. Non si tratta solo della larghezza o lunghezza dell’auto “da ferma”, ma di tutto lo spazio che serve quando il veicolo si muove, soprattutto in curva.
Un esempio pratico
Pensa a un autobus che fa una curva stretta: la parte posteriore non segue esattamente le ruote anteriori. Anzi, tende a “tagliare” la curva. Quello spazio extra che serve per non finire sul marciapiede o invadere l’altra corsia è proprio la fascia di ingombro.
Perché è importante?
Capire la fascia di ingombro è fondamentale per:
- Progettare strade e parcheggi
- Fare manovre sicure
- Capire quanto spazio serve per svoltare
E sì, anche per superare l’esame di teoria della patente!
Che c’entra lo sterzo?
Lo sterzo è la parte che permette al conducente di cambiare direzione. Quando si gira il volante, le ruote anteriori si inclinano e guidano il veicolo nella direzione desiderata.
Il modo in cui sterzi influisce direttamente sulla fascia di ingombro. Per esempio:
- Più il raggio di sterzata è stretto, più l’auto può girare in spazi ristretti.
- Veicoli lunghi (come autocarri o autobus) hanno bisogno di più spazio in curva perché la parte posteriore non segue esattamente le ruote anteriori.
Insomma, sterzo e fascia di ingombro vanno a braccetto!
Domande Frequenti (FAQ)
1. La fascia di ingombro è sempre uguale per ogni veicolo?
No, varia in base a lunghezza, larghezza e tipo di sterzo del veicolo.
2. È possibile calcolare la fascia di ingombro?
Sì, esistono modelli geometrici e software usati in ingegneria per calcolarla esattamente.
3. Perché gli autobus tagliano le curve?
Perché il retro del veicolo non segue esattamente le ruote anteriori poiché le ruote anteriori possono sterzare girando intorno all’ostacolo mentre le ruote posteriori vanno “dritte” poiché non sono sterzanti: è il fenomeno dell’off-tracking.
4. Lo sterzo influisce sulla fascia di ingombro?
Assolutamente sì! Più un veicolo riesce a sterzare, meno spazio richiede per girare.
5. Cosa succede se non si considera la fascia di ingombro?
Si rischia di urtare marciapiedi, ostacoli o invadere corsie opposte.
6. Anche le moto hanno una fascia di ingombro?
Sì, ma è molto più ridotta e cambia meno in curva rispetto ai veicoli a quattro ruote.
Che valore può avere la fascia d’ingombro?
Il valore della fascia di ingombro può variare molto in base al tipo di veicolo e alle condizioni di sterzata. Vediamo qualche riferimento pratico:
Per veicoli leggeri (auto, city car):
- Fascia d’ingombro in curva stretta: circa 5,0 – 6,0 metri di diametro.
- Larghezza fascia d’ingombro: può variare da 2,5 a 3 metri, considerando la sbandata in curva.
Per autobus o pullman:
- Diametro minimo di sterzata: circa 12-14 metri.
- Larghezza fascia d’ingombro: può arrivare a 3,5 – 4,5 metri, specialmente nelle curve strette.
Per camion e articolati:
- Fascia di ingombro totale in curva stretta: può arrivare anche a 15-18 metri di diametro.
- Spazio laterale necessario (allargamento in curva): anche 1-2 metri in più rispetto alla larghezza del veicolo.
Nota: questi valori sono indicativi e dipendono anche da:
- Angolo massimo di sterzo
- Lunghezza passo (distanza tra gli assi)
- Tipo di carico
- Velocità del veicolo
Secondo il codice delle strada qual è il massimo valore della fascia di ingombro?
Secondo il Codice della Strada italiano, il valore massimo della fascia di ingombro è definito dall’articolo 217 del Regolamento di Attuazione. Tale norma stabilisce che ogni veicolo a motore, o complesso di veicoli, compreso il relativo carico, deve potersi inscrivere in una corona circolare con:
- Raggio esterno: 12,50 metri
- Raggio interno: 5,30 metri
Questo significa che il veicolo deve essere in grado di compiere una rotazione completa (360°) all’interno di un anello circolare con queste dimensioni, senza uscire dalla fascia definita. Per i complessi di veicoli, come autotreni o autoarticolati, è inoltre richiesto che l’intero convoglio si inscriva nella zona racchiusa dalla curva di minor raggio descritta dal veicolo trattore, garantendo la possibilità di transito su curve altimetriche della superficie stradale.
Questi parametri sono fondamentali per la progettazione delle infrastrutture stradali e per garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, assicurando che i veicoli possano effettuare manovre in spazi adeguati.
Cos’è esattamente l’off-tracking?
Off-tracking (in italiano si può tradurre come “deriva del rimorchio” o “deviazione della traiettoria”) è un fenomeno che si verifica quando un veicolo a più assi, come un camion, un autobus o un autoarticolato, compie una curva.
Quando un veicolo gira, le ruote posteriori non seguono esattamente la stessa traiettoria di quelle anteriori. In pratica, la parte posteriore del veicolo “taglia” la curva, passando più vicino all’interno rispetto al muso del veicolo.
Un esempio pratico:
Immagina un autobus che svolta a destra. Le ruote anteriori passano vicine al bordo del marciapiede, ma le ruote posteriori tenderanno ad avvicinarsi ancora di più al marciapiede, rischiando di urtarlo. Questo spazio tra la traiettoria anteriore e quella posteriore si chiama off-tracking.
Quando è importante?
- In curve strette: più il veicolo è lungo, più sarà evidente l’off-tracking.
- In progettazione stradale: ingegneri e architetti lo tengono in considerazione per disegnare curve, rotatorie e parcheggi.
- Nella guida pratica: chi guida veicoli pesanti deve “allargare” la curva per evitare che la parte posteriore salga sul marciapiede o urti ostacoli.
Curiosità:
- L’off-tracking aumenta con la lunghezza del veicolo e si riduce se le ruote posteriori possono anche sterzare (come nei veicoli lunghi con rimorchio).
- I simulatori di guida e i software CAD tengono conto dell’off-tracking per evitare errori progettuali.
Cos’è la fascia di ingombro nel parcheggio?
Quando si parcheggia un veicolo, non basta considerare solo la lunghezza e la larghezza dell’auto. È fondamentale tenere conto dello spazio che l’auto occupa durante la manovra. Questo spazio dinamico si chiama fascia di ingombro nel parcheggio.
In altre parole, rappresenta la superficie totale che il veicolo “utilizza” mentre si muove per entrare o uscire da uno spazio di parcheggio, considerando sterzate, spostamenti laterali e rotazioni.
Perché è importante?
- Evita danni ad altri veicoli o ostacoli (come pali o muri).
- Aiuta a calcolare correttamente gli spazi nei parcheggi pubblici e privati.
- È fondamentale nei test di guida, dove bisogna manovrare senza superare i limiti.
Fascia di ingombro: esempio pratico nel parcheggio a pettine
Nel classico parcheggio a 90° (detto anche a pettine), l’auto deve eseguire una manovra in retromarcia o in avanti per entrare nello spazio.
Durante questa manovra:
Fascia di ingombro di un veicolo
- L’auto non segue una linea dritta, ma descrive un arco (spesso irregolare).
- Le ruote anteriori sterzano, ma le posteriori “seguono” e possono avvicinarsi molto agli ostacoli laterali.
- Serve uno spazio aggiuntivo davanti o dietro per completare la manovra.
La fascia di ingombro in questo caso comprende tutta l’area necessaria per completare la manovra in sicurezza.
E nel parcheggio a spina o parallelo?
- Parallelo: la fascia è più lunga, perché la manovra prevede l’inserimento con retromarcia a più step.
- A spina (inclinato a 45° o 60°): l’ingombro è minore rispetto al parcheggio a 90°, ma bisogna comunque considerare lo spazio per ruotare e allinearsi correttamente.
Il collegamento tra lunghezza del veicolo e fascia di ingombro
Il segnale stradale in figura indica il divieto di transito ai veicoli di lunghezza superiore a 10 metri. Ma che legame ha questo con la fascia di ingombro?
La lunghezza del veicolo influisce direttamente sulla fascia di ingombro, specialmente:
- In curva: un veicolo lungo ha un raggio di sterzata maggiore e genera un’off-tracking più marcato.
- In manovra: richiede più spazio per girare, svoltare o parcheggiare.
Quindi, un veicolo più lungo occupa una fascia di ingombro più ampia, e potrebbe non riuscire a passare o manovrare in strade strette, curve strette, o attraversamenti urbani complessi.
Perché il segnale è importante?
Questo segnale viene installato in tratti stradali dove la fascia di ingombro dei veicoli lunghi supererebbe gli spazi disponibili, causando:
- Rischio di collisione con marciapiedi, pali, edifici
- Difficoltà nei tornanti o nelle curve strette
- Impossibilità di manovra nei parcheggi o spazi limitati
Esempi pratici
- In un centro storico, spesso le strade sono strette e con curve anguste → fascia di ingombro eccessiva = pericolo.
- In un passaggio stretto o galleria, un camion >10m potrebbe non riuscire a fare manovra senza invadere l’altra corsia → vietato il transito.
Conclusione
Il divieto non riguarda solo la lunghezza statica del veicolo, ma è una misura preventiva legata alla sua fascia di ingombro in movimento.